Una piattaforma per persone in assistenza


Di Giovanni Pellegri



La Divisione dell’Azione Sociale ha approvato la sperimentazione di un nuovo progetto di Caritas Ticino per persone beneficiarie di prestazioni assistenziali. Il nuovo progetto nasce dall’esperienza di Caritas Ticino nell’ambito dei PIP (programmi di inserimento professionale) e intende migliorare l’offerta delle misure attuali. Concretamente Caritas Ticino propone una piattaforma di osservazione/orientamento allo scopertine/copo di valutare quali percorsi siano proponibili per persone escluse dal mercato del lavoro e beneficiarie di prestazioni assistenziali. La piattaforma, alla quale potranno accedere tutte le persone beneficiarie di prestazioni assistenziali segnalate dall’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (USSI), dovrebbe permettere di suggerire dei possibili percorsi di reintegrazione per trovare delle alternative all’assistenza passiva.  Durante un periodo massimo di tre mesi si valuteranno quindi le potenzialità e la capacità delle persone inserite e in collaborazione con l’USSI, l’Ufficio del servizio sociale cantonale e l’Ufficio dell’orientamento professionale, si proporranno eventuali nuove piste. Dall’osservazione potranno emergere differenti proposte: l’inserimento nel mondo del lavoro, l’inizio di un PIP o di un PIS (a Caritas Ticino o altrove) o la proposta di altri servizi (cure, AI, formazione, o assistenza passiva).

 

 

L’elemento innovativo che proponiamo è quindi una valutazione delle persone prima di formulare una possibile proposta lavorativa all’interno di un PIP, di un PIS o direttamente al mercato del lavoro. Infatti risulta spesso molto difficile capire, partendo unicamente dai dati biografici, quali possibilità reali esistano per intraprendere progetti che portino ad un’integrazione socio-lavorativa, soprattutto per quelle persone che sono escluse da parecchio tempo dal mercato produttivo. Per questo motivo riteniamo importante una conoscenza delle persone dentro un percorso lavorativo accompagnato.  Da questo primo periodo che può durare da una settimana a tre mesi, si potranno proporre dei percorsi che liberamente la persona potrà svolgere. L’obiettivo fondamentale e lo sbocco auspicato è ovviamente il ricollocamento nel mercato primario del lavoro, tuttavia per molti questo obiettivo è troppo lontano e prima di raggiungerlo si dovranno immaginare alcune tappe di avvicinamento. Una di queste è il PIS, cioè il Programma di inserimento sociale, praticamente si tratta di un inserimento sociale non stipendiato che permetta di raggiungere un primo traguardo di valorizzazione delle capacità lavorative della persona e l’offerta di un luogo di vita. Un’altra possibilità è il PIP, cioè i Programmi di inserimento professionali, si tratta di un inserimento lavorativo salariato dall’USSI della durata massima di un anno allo scopertine/copo di riavvicinare la persona a parametri fondamentali (ritmi, produttività responsabilità, affidabilità) richiesti dal normale mercato del lavoro.

 

I primi tre mesi di osservazione e orientamento che precedono la proposta di percorso saranno effettuati tenendo conto di quanto osservato concretamente sul posto di inserimento lavorativo e della storia personale della persona (capacità lavorative, formazione, presenza di patologie invalidanti, le capacità extraprofessionali, problematiche sociali, dipendenze,…). In questa prima fase la persona non riceverà un salario ma un incentivo mensile di copertine/copertura delle spese supplementari che scaturiscono dalla sua attivazione (spese di trasposto, mensa, ecc.).

 

 

Attivare la rete

 

Durante questo breve periodo di osservazione e progettazione, a secondo dei bisogni, si collaborerà attivamente con altri uffici. Innanzitutto e con l’Ufficio del servizio sociale cantonale, per quelle situazioni che richiedono un sostegno allargato che tenga conto anche delle problematiche personali, famigliari sociali e finanziarie. La mancanza del lavoro per taluni è infatti solo uno dei tanti problemi da affrontare quotidianamente. Anche l’Ufficio dell’orientamento professionale sarà disponibile per valutare percorsi e proposte per quelle persone che, attraverso una riqualifica professionale, potrebbero trovare nuove prospettive lavorative.

 

Il progetto è stato approvato per una prima fase sperimentale della durata di 6 mesi, dopodiché si tireranno le prime valutazioni per capire l’utilità e gli eventuali correttivi da apportare. Per queste valutazioni si è creato un gruppo di collaborazione del progetto formato dall’USSI, l’Ufficio del servizio sociale cantonale e l’Ufficio dell’orientamento professionale. Con Caritas Ticino verificheranno l’attuazione del progetto, eventuali correttivi e riprogettazioni. Oltre al coinvolgimento diretto degli Uffici cantonali citati, la piattaforma di Caritas Ticino continuerà a collaborare con altre strutture che già oggi sono in contatto con il progetto Mercatino, come gli URC, le antenne, i servizi sociopsichiatrici, il patronato penale, la polizia, ecc.

 

Questa nuova proposta permetterà sicuramente di incentivare un maggior dialogo fra servizi che già oggi puntualmente intervengono per le persone escluse dal mondo del lavoro e di inserire i loro interventi dentro un unico progetto a favore della persona.

 

 

Il Mercatino 2001 in breve

Il programma “Mercatino” è composto da due progetti finanziati da leggi differenti. I Programmi di inserimento professionale (PIP), finanziati dalla Legge cantonale assistenza e i programmi occupazionali, finanziati dalla Legge federale contro la disoccupazione. Nel 2001 il Programma Mercatino ha accolto 321 persone disoccupate nelle sue attività di riciclaggio di tessili, frazionamento dei rifiuti elettronici e frigoriferi, orticoltura e riciclaggio mobili.


Il programma di inserimento professionale (PIP) di Caritas Ticino

Durante il 2001 abbiamo accolto 100 partecipanti. Il PIP è indirizzato a persone beneficiarie di prestazioni assistenziali e ha una durata massima di un anno.
• Il 70% delle persone ha concluso il percorso lavorativo di un anno o ha trovato lavoro.
• Alla fine del PIP 72% delle persone non ha più fatto richiesta delle prestazioni assistenziali.
• Le persone accolte presentano spesso delle situazioni complesse: il 23% manifesta problemi di dipendenze (alcol, droghe), il 18% presenta patologie invalidanti (fisiche o psichiche) e il 28% viene definito dagli operatori come non più collocabile.


Il programma occupazionale (PO) di Caritas Ticino

I partecipanti nel 2001 al PO Mercatino (LADI) sono stati 221. Il PO è indirizzato a persone iscritte alla disoccupazione e ha una durata massima di 6 mesi.
• Il tasso di ricollocamento nel 2001 ha subìto una diminuzione rispetto all’anno precedente seguendo l’andamento dei posti vacanti e del tasso di disoccupazione. Dopo essere stato del 48% nel 2000, è ritornato a livelli più bassi nel 2001, 35%.
• Il PO Mercatino è generalmente indirizzato a persone con qualifiche medio basse o a operai generici. Mediamente il 70% delle persone inserite non possiede nessuna formazione specifica.


Le attività

Le attività proposte dei due progetti (PIP e PO) sono legate a due grandi tematiche: l’orticoltura e il riciclaggio. Nel 2001 le attività hanno permesso di raccogliere quasi mezzo milione di tessili in Ticino e di produrre pezzame per l’industria. L’attività di falegnameria e recupero di mobili ed altri oggetti ha permesso di dare una seconda vita a centinaia di tonnellate di diverso materiale, mentre l’attività di riciclaggio e frazionamento di rifiuti elettrici ed elettronici ha permesso di raccogliere e lavorare 350'000 kg di vecchi apparecchi e circa 3000 frigoriferi. Le attività orticole hanno prodotto 27'300 kg di pomodorini, 4'600 kg di cetrioli, 2'800 kg di varie insalate e circa 3000 kg di altri ortaggi (zucchine, fagiolini, piattone, …).